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Cambio automatico, come funziona e come si usa

24/07/2023
Vade retro, direbbero subito gli appassionati di guida, quelli che in fondo tutta la vita hanno sognato di essere al posto di guida di un’auto in competizione. L’assenza della frizione, che peraltro porta a chiunque sia abituato al cambio manuale a spostare il piede sinistro a vuoto quasi sempre pigiando sul pedale del freno e arrestando il veicolo bruscamente. Già si rischia proprio di finire con la testa sul parabrezza, la prima volta.

Ed è meglio, fidatevi, partire con un po’ di spazio dietro e davanti, la prima volta, abituandosi in spazi larghi a frenate dolci e ripartenze.

L’esperienza di guida con il cambio manuale è sicuramente più coinvolgente, consente di sentire la propria auto e quello che comunica. Il cambio automatico è un sistema di trasmissione nato per agevolare il guidatore, soprattutto per garantire comfort di guida nelle città intasate, e per sostituire il vostro “nervoso cittadino” per una maggiore efficienza dei consumi.

Tutte le macchine Plugin hanno il cambio automatico.

Nelle auto a trasmissione automatica sono presenti appena due pedali: l’acceleratore e il freno, con la leva del cambio che in pratica è un selettore con delle lettere Universali:

  • Lettera P: Posizione di parking, che ferma il veicolo.
  • Lettera D: indica la condizione driving, si inserisce per avanzare una volta disinserito il freno a mano.
  • Lettera N: acronimo di neutral, è in pratica la folle del cambio manuale, da usare per lasciare ferma l’auto in attesa di ripartire (sosta prolungata a semafori o anche soste più brevi)
  • Lettera R: Da reverse, ovvero la retromarcia è la più delicata da utilizzare la prima volta, in manovre e parcheggi.
Quindi In modalità D l’auto varia automaticamente i rapporti della trasmissione a seconda della velocità e del numero di giri del motore, e a voi non rimane che usare sapientemente solo il freno e l’acceleratore.

Le mani sono quindi totalmente libere dal compito di cambiare marcia, solo impegnate a girare il volante. Aggiungiamo anche che negli anni c’è stato ovviamente lo sviluppo di cambi automatici più evoluti e complessi, a partire dal primo vero cambio automatico, quello con convertitore di coppia con valvole a sostituire la frizione e cambiare i rapporti fino ai più evoluti robotizzati.

Si parla quindi anche di cambi semiautomatici, che sono se vogliamo intriganti in quanto vi dà la possibilità di scegliere i rapporti come un pilota da corsa, attraverso le levette al volante. Molte marche presentano il cambio automatico a doppia frizione, una delle quali è continuamente inserita per ottimizzare i cambi.

Ne risulta una guida più ortodossa, senza interruzioni della coppia con erogazione della potenza lineare. La soddisfazione alla guida è superiore e chiaramente anche l’impegno richiesto al guidatore. Nelle descrizioni tecniche trovate per certe marche l’acronimo CVT (Continuous Variable Transmission), un cambio automatico a variazione continua che grazie a un sistema di cinghie e pulegge regola i rapporti di trasmissione con un’elettronica in base a feedback del numero di giri del motore.  

Quali sono le comodità immediate?
E’ indubbiamente più facile guidare l’auto, i puristi commentano che non è un vero guidare…con il cambio automatico l’auto non si spegne mai.

Se poi abitate in città con saliscendi, sarete molto più rilassati perché le partenze in salita sono decisamente più semplici, basta lasciare il pedale del freno e accelerare senza l’incubo dei neopatentati, quel delicato e complesso giochino di intervenire con il freno a mano o accelerare a vuoto con la frizione abbassata per non arretrare verso chi vi sta dietro...in certe città italiane davvero è una comodità non da poco.

Nelle discese invece del freno motore e dello scalare le marce il sistema scala da solo i rapporti del cambio. Va detto che si tende a utilizzare di più i freni e quindi sottoporli a una loro maggiore usura. Certo la comodità spesso si paga, in generale questi veicoli sono più costosi e anche eventuali riparazioni sono più complesse e talvolta quindi più costose.

Quanto ai consumi, curiosamente per molti anni si è diffusa la voce che il cambio automatico implicasse maggiori consumi, mentre è vero esattamente il contrario grazie alla maggiore efficienza della frizione rispetto al convertitore di coppia.


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